Visto per nomadi digitali in Italia

I nomadi digitali sono una nuova categoria di lavoratori che ha preso piede negli ultimi anni, grazie alla diffusione sempre più ampia della tecnologia e alla crescente flessibilità del mondo del lavoro, che ha permesso a tutta una serie di professionisti di poter sfruttare la tecnologia per poter lavorare in modalità ibrida e al contempo viaggiare in tutto il mondo, spostandosi da un posto all’altro senza vincoli territoriali.

L’art. 2 comma 2 del Decreto del Ministero dell’Interno e del ministero degli Affari Esteri del 29 febbraio 2024 ha provveduto a dare una definizione «nomadi digitali» all’art. 1 comma 2, identificando la categoria negli: “stranieri, che svolgono un’attività lavorativa altamente qualificata attraverso l’utilizzo di strumenti tecnologici che consentono di lavorare da remoto, in via autonoma ovvero per un’impresa anche non residente nel territorio nazionale”.

Questo stile di vita, sempre più popolare tra i millennial e i professionisti della tecnologia, offre la libertà di lavorare da qualsiasi luogo con una connessione Internet, permettendo alle persone alla ricerca d’indipendenza la libertà di organizzare la propria vita e il proprio lavoro come meglio credono; inoltre, una siffatta scelta permette l’esplorazione di nuove culture, lingue e posti, potendo allo stesso tempo mantenere un equilibrio tra vita lavorativa e personale.

Questa scelta di vita viene spesso adottata da individui creativi e innovativi, i quali sono in grado di trovare soluzioni originali ai problemi e di adattarsi rapidamente a nuove situazioni, ma anche persone curiose, desiderose di confrontarsi con realtà diverse dalla propria.

I nomadi digitali hanno alcune caratteristiche comuni che li contraddistinguono dagli altri lavoratori.

I nomadi digitali sono certamente esperti di tecnologia, in quanto utilizzano al massimo le potenzialità di internet e dei dispositivi mobili per lavorare in modo efficiente e flessibile, da qualsiasi parte del mondo si trovino.

Grazie a strumenti quali computer portatili, smartphone, le app di comunicazione e di gestione del lavoro, si è infatti in grado di restare in contatto con clienti, colleghi e partner, e di poter organizzare il proprio tempo e gestire le proprie attività in modo agile e veloce.

Al fine di poter diventare un nomade digitale è necessario seguire alcune linee guida e mettere in pratica alcuni adempimenti specifici.

Innanzitutto, prima di recarsi in un Paese straniero, è necessario accertarsi dell’eventuale Visto d’entrata necessario.

A tal proposito, i nomadi digitali che intendano far ingresso in Italia potranno richiedere un visto per il cosiddetto “ingresso per lavoro in casi particolari”, il quale per l’appunto ricomprende l’ipotesi dei soggetti “nomadi digitali e lavoratori da remoto, non appartenenti all’Unione Europea” ai sensi del comma 1, lett. q-bis) dell’art. 27 TUI, e che da diritto ad un permesso di soggiorno della durata di un anno nel Bel Paese.

Nello specifico, l’art. 6 quinquies della Legge n. 25 del 28 marzo 2022, che ha convertito il Decreto-Legge n. 4/2022, è intervenuto a modificare il dettato dell’art. 27 del Testo Unico Immigrazione, il quale si applica, ai sensi dell’art. 1 comma 2 del decreto del 29 febbraio 2024, ai nomadi digitali.

Per rientrare nella categoria, è importante avere competenze digitali avanzate e una buona conoscenza degli strumenti tecnologici e delle piattaforme online utilizzate per il lavoro remoto. È indispensabile anche avere una buona conoscenza delle lingue straniere, soprattutto dell’inglese, che è la lingua più diffusa nel mondo del lavoro online e del nomadismo digitale.

È rilevante anche avere una buona pianificazione finanziaria, in modo da garantirsi una certa sicurezza economica in caso di imprevisti o di periodi di maggiore instabilità nel lavoro, nonché un reddito minimo annuo non inferiore al triplo del livello minimo previsto per l’esenzione dalla partecipazione alla spesa sanitaria – il quale si aggira intorno ai 28.000 euro – in quanto requisito necessario per il rilascio del visto d’ingresso per lavoro in casi particolari.

Sara inoltre obbligatorio essere in possesso di un’assicurazione sanitaria per eventuali cure mediche e/o ricoveri ospedalieri valida sull’intero territorio nazionale per il periodo del soggiorno.

È consigliabile anche avere una buona conoscenza delle leggi, delle regole e delle normative in vigore nei paesi visitati, per evitare problemi di natura fiscale, legale o amministrativa.

Sarà opportuna la ricerca preventiva di una sistemazione alloggiativa adeguata, nonché, per coloro i quali siano in cerca di nuove opportunità lavorative, la presenza di un’offerta di lavoro vincolante nel Paese in cui ci si reca.

Per iniziare la propria avventura da nomade digitale è sicuramente consigliabile partire da un periodo di prova e sperimentazione, viaggiando per brevi periodi di tempo in diverse destinazioni e testando le proprie capacità in condizioni diverse e stimolanti. È fondamentale anche creare una rete di contatti e collaborazioni nel settore del nomadismo digitale, partecipando a eventi, conferenze, gruppi online e forum di settore, e mettendo in pratica strategie di marketing personale e di promozione del proprio lavoro.

Inoltre, per diventare un nomade digitale è fondamentale anche avere una mentalità aperta, flessibile e adattabile, pronta a cogliere le opportunità che si presentano e a confrontarsi con le sfide e le difficoltà del nomadismo digitale. È importante essere responsabili, organizzati e disciplinati nel lavoro, per garantire la propria produttività e il proprio successo anche lontano da un ambiente di lavoro tradizionale.

L’art. 1 comma 2, identifica la categoria dei nomadi digitali in soggetto stranieri, che svolgono un’attività lavorativa altamente qualificata. Ma cosa si intende nello specifico?

Volendo scendere nel dettaglio, i soggetti rientranti nella categoria devono essere in possesso dei requisiti di cui all’art. 27-quater, comma 1, D.Lgs n. 286/98, ovvero essere in possesso di:

  • un diploma di istruzione superiore rilasciato dall’autorità competente nel Paese di provenienza, che attesti il completamento di un percorso di istruzione superiore della durata minima di tre anni o di una qualificazione professionale di livello post-secondario della durata minima di tre anni o equivalente almeno al livello 6 del Quadro nazionale delle qualifiche, di cui al decreto del Ministero del lavoro e delle politiche sociali dell’8 gennaio 2018, relativo all’istituzione del Quadro nazionale delle qualifiche rilasciate nell’ambito del Sistema nazionale di certificazione delle competenze di cui al decreto legislativo 16 gennaio 2013, n. 13, pubblicato nella Gazzetta Ufficiale n. 20 del 25 gennaio 2018.
  • dei requisiti previsti dal decreto legislativo 6 novembre 2007, n. 206, limitatamente all’esercizio di professioni regolamentate, ovvero quelle professioni il cui esercizio è regolamentato dalla legge, la quale stabilisce il titolo di studio e i requisiti necessari per esercitarle, nonché le regole di deontologia professionale. Nel caso in cui il titolo professionale necessario per esercitare la professione specifica sia stato eseguito all’estero, sarà necessario ottenere il riconoscimento della qualifica professionale ottenuta dalle autorità italiane competenti.
  • di un’esperienza professionale di almeno cinque anni in una posizione di responsabilità equivalente ai titoli di studio di livello universitario, rilevante per la professione o settore specificato nel contratto di impiego o nell’offerta di lavoro.
  • di una qualifica professionale avanzata documentata da almeno tre anni di esperienza lavorativa rilevante acquisita nei sette anni precedenti la presentazione della richiesta di Carta Blu UE, per quanto riguarda manager e esperti nel settore delle tecnologie dell’informazione e della comunicazione di cui alla classificazione ISCO-08, n. 133 e n. 25.

Si tratta quindi di professionisti che più si adattano a poter svolgere le loro mansioni in modalità ibrida o da remoto si rifanno a quelle dei freelance e degli imprenditori, ma queste modalità si addicono anche ai dipendenti di aziende, a patto che quest’ultime permettano di poter svolgere il lavoro da remoto. La scelta di vivere una vita nomade può discendere da varie motivazioni, come la ricerca di nuove esperienze, la volontà di approfittare di costi di vita più bassi in determinate località o la semplice voglia di libertà e indipendenza.

Nello specifico, le professioni più adatte ai nomadi digitali sono quelle che possono essere svolte interamente o in gran parte online, senza la necessità di una presenza fisica costante in un ufficio o in un determinato luogo. Tra le professioni più comuni per i nomadi digitali ci sono quelle legate al mondo del web e alla comunicazione digitale, come web designer, copywriter, social media manager, SEO specialist, ma anche quelle legate alla consulenza, alla formazione online, al marketing digitale e al freelance in generale.

Anche i settori creativi come la scrittura, la fotografia, la grafica e il video editing sono professioni molto richieste dai nomadi digitali, i quali trovano in queste attività un modo per esprimere la propria creatività e per lavorare in modo autonomo e flessibile, senza dover dipendere da un superiore o da un orario lavorativo fisso.

Alcune professioni specifiche che si adattano particolarmente bene al lavoro da remoto e al nomadismo digitale sono quelle legate al travel blogging, al travel writing e alla fotografia di viaggio, che consentono ai nomadi digitali di raccontare le proprie esperienze in giro per il mondo e di monetizzare la propria passione per i viaggi attraverso la creazione di contenuti e la collaborazione con aziende del settore turistico.

Certamente il nomadismo digitale offre numerosi vantaggi per chi decide di abbracciare questo stile di vita. Innanzitutto, permette di vivere in luoghi affascinanti, di conoscere culture diverse e di fare esperienze uniche, capaci di arricchire il proprio bagaglio personale e professionale.

Grazie alla flessibilità e alla portabilità del lavoro online, i nomadi digitali possono lavorare da qualsiasi parte del mondo si trovino, senza dover rinunciare al proprio lavoro o alla propria carriera.

Il nomadismo digitale offre anche la possibilità di risparmiare sui costi di vita, scegliendo di vivere in paesi più economici dove il costo della vita è inferiore rispetto a quello dei paesi occidentali. Inoltre, la libertà di organizzare il proprio tempo e il proprio lavoro permette ai nomadi digitali di conciliare meglio la vita professionale con quella personale, dedicando più tempo alla famiglia, agli amici, agli hobby e al relax.

Tuttavia, il nomadismo digitale presenta anche alcuni svantaggi e sfide da affrontare.

Innanzitutto, la vita da nomadi digitali può risultare solitaria e isolata, soprattutto se si viaggia da soli o per lunghi periodi di tempo. La mancanza di una routine fissa e di un ambiente di lavoro stabile può rendere difficile mantenere la concentrazione e la motivazione nel lavoro, e può portare a una certa instabilità emotiva e lavorativa.

Inoltre, il nomadismo digitale comporta anche alcuni rischi e difficoltà pratiche, come la gestione delle differenze di fuso orario, la connessione a internet in luoghi remoti o poco sviluppati, la gestione dell’amministrazione fiscale e legale nei diversi paesi visitati, e la ricerca di soluzioni alternative per i servizi e le necessità di tutti i giorni, come l’alloggio, il trasporto o la sanità.

Le destinazioni più gettonate dai nomadi digitali sono quelle che offrono una buona qualità della vita, un costo di vita accessibile, una connessione Internet veloce e affidabile, una rete di coworking e di comunità di nomadi digitali attive, e una buona offerta di servizi e opportunità per il lavoro e il tempo libero.

Tra le destinazioni più popolari per i nomadi digitali ci sono le metropoli moderne e cosmopolite, la quali sono in grado di offrire un ambiente stimolante e innovativo per il lavoro e la creatività. Anche le città balneari sono adatte, in particolar modo per chi è alla ricerca di natura incontaminata e di uno stile di vita rilassato e salutare.

Il nomadismo digitale è una nuova forma di lavoro e di vita che sta conquistando sempre più individui in tutto il mondo, grazie alla sua flessibilità, alla sua libertà e alla sua creatività. I nomadi digitali sono persone curiose, coraggiose e determinate, che scelgono di vivere secondo le proprie regole e di mettersi alla prova in situazioni diverse e stimolanti.

Il nomadismo digitale offre numerosi vantaggi, ma anche sfide e difficoltà da affrontare, che richiedono una certa preparazione, una buona organizzazione e una mentalità aperta e flessibile. È importante essere consapevoli dei pro e dei contro del nomadismo digitale, e valutare attentamente se questo stile di vita è davvero adatto alle proprie esigenze e alle proprie ambizioni.

In definitiva, il nomadismo digitale è una scelta di vita che richiede coraggio, determinazione e passione, ma che può regalare esperienze straordinarie e opportunità uniche per chi decide di abbracciare questo stile di vita affascinante e avventuroso.

Per maggiori informazioni sui nostri servizi di consulenza per l’ottenimento del visto di nomade digitale è possibile mandare una email a immigration@pinellischifani.com .

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