Cittadinanza italiana: un ricorso per tutelare i diritti dei minori nati all’estero da cittadini italiani
Lo Studio Legale Pinelli Schifani & Caronia ha recentemente depositato, per conto della Confederazione degli Italiani nel Mondo (CIM), un importante ricorso al TAR del Lazio contro una circolare del Ministero dell’Interno che, se non corretta, rischia di compromettere gravemente i diritti di migliaia di famiglie italiane residenti all’estero.
Il tema è delicato e riguarda il riconoscimento della cittadinanza italiana ai figli minori di cittadini italiani nati fuori dal territorio nazionale. In particolare, la circolare n. 26185 del 28 maggio 2025, pubblicata il giorno successivo, ha introdotto – senza alcuna base legale – una nuova categoria: quella degli “italiani per beneficio di legge”.
Cosa significa “italiani per beneficio di legge”?
Con questa espressione, il Ministero ha voluto identificare quei minori nati all’estero da cittadini italiani che, secondo le nuove disposizioni legislative, non acquisirebbero più la cittadinanza iure sanguinis (cioè automaticamente per discendenza), ma solo dopo il verificarsi di determinate condizioni, come la presentazione di una dichiarazione da parte dei genitori e il rispetto di requisiti temporali e di residenza.
Tuttavia, questa interpretazione non trova fondamento nella legge italiana vigente. Al contrario, la legge sulla cittadinanza (n. 91/1992) stabilisce con chiarezza i criteri per il riconoscimento della cittadinanza per nascita e non prevede alcuna distinzione o categoria alternativa come quella proposta dalla circolare.
Perché il ricorso è necessario?
Il ricorso evidenzia che questa interpretazione crea una disparità di trattamento ingiustificata, generando confusione tra i Comuni italiani, i Consolati e – soprattutto – tra i cittadini italiani residenti all’estero. In molti casi, i diritti acquisiti dei minori rischiano di essere negati o ritardati, con effetti pratici significativi sulla loro vita civile, scolastica e sociale.
Inoltre, la circolare potrebbe essere in contrasto con la Costituzione italiana, in particolare con gli articoli 2, 3 e 117, che tutelano i diritti fondamentali, il principio di uguaglianza e il rispetto degli impegni internazionali. Nel ricorso si sottolinea anche la possibile retroattività illegittima delle nuove regole, che andrebbero ad applicarsi anche a situazioni già maturate secondo la normativa precedente.
Cosa chiediamo al TAR Lazio
Nel ricorso viene chiesto:
- l’annullamento della circolare nella parte in cui introduce la categoria “italiani per beneficio di legge”;
- la sospensione cautelare immediata della sua efficacia, per evitare che i Comuni la applichino in modo errato causando danni alle famiglie;
- la possibilità di sollevare una questione di legittimità costituzionale della norma stessa.
Un impegno a difesa dei diritti degli italiani nel mondo
Lo Studio Legale Pinelli Schifani & Caronia, da sempre al fianco degli italiani all’estero, considera questo intervento un passo fondamentale per garantire certezza giuridica e parità di trattamento. Nessun minore dovrebbe vedersi negato un diritto fondamentale come quello alla cittadinanza solo a causa di interpretazioni amministrative errate o arbitrarie.