La crisi energetica e gli interventi normativi
Avv. Marco Natoli
L’attuale crisi economica che sta interessando l’Europa e L’Italia induce tutti le nazioni coinvolte a trovare una soluzione in tempi molto ristretti.
L’aumento delle bollette energetiche in ambito nazionale induce l’Esecutivo ad affrontare in questi giorni la questione.
A tal proposito si rammenta che la stessa Unione europea sta approntando un meccanismo finalizzato alla predisposizione, in particolare, di una riserva strategica di gas unica, con cui affrontare e risolvere le situazioni di emergenza. Si precisa, peraltro, che solo l’Italia e l’Ungheria sono in possesso di un proprio stoccaggio strategico; in particolare L’Italia è uno dei paesi in cui i depositi sono meno vuoti, avendo conseguito un riempimento pari all’85%, contro il 70% di Francia, Germania, Belgio e Olanda.
- Le motivazioni della crisi del gas
Il momento attuale è determinato, in primis, dalla concorrenza della elevata domanda asiatica, che ha fatto sì che le navi trasportanti il gas liquefatto abbiano determinato la riduzione delle forniture verso l’Europa. Di conseguenza l’attenzione si è rivolta verso il mondo orientale, in particolare Cina, Corea e Giappone. In secondo luogo si è verificata la riduzione dei flussi in esportazione dalla Russia, anche in considerazione dell’attuale crisi di tale Paese con l’Ucraina.
Tuttavia quanto sopra descritto risulta principalmente determinato dalla “debolezza strutturale” dell’Europa, che non è dotata di una propria produzione ed importa, proprio dalla Russia, il fabbisogno necessario.
Peraltro anche il Green Deal[1], che dovrebbe portare il blocco fino alla neutralità carbonica (l’azzeramento netto delle emissioni di gas serra), potrebbe rappresentare un’ulteriore importante causa che ha determinato il descritto peggioramento. Inoltre il suddetto Green Deal, che costituisce uno degli aspetti che determina il processo di decarbonizzazione, ha fatto ritenere che la materia dei combustibili fossili fosse già stata superata da altre alternative fonti di rifornimento. Di conseguenza le Istituzioni europee hanno adottato il pacchetto Fit for 55 in materia di clima ed energia, senza tuttavia predisporre un analogo meccanismo finalizzato alla messa in sicurezza del sistema energetico.
- Gli interventi normativi a livello europeo
In data 15 Dicembre 2021 la Commissione europea ha approvato una serie di proposte legislative tese alla decarbonizzazione del mercato del gas.
In particolare si ricordano un Regolamento [2] ed una Direttiva per i mercati interni dei gas rinnovabili e dell’idrogeno[3] ,che sono finalizzati alla creazione di condizioni favorevoli per particolari risorse (biometano e idrogeno).
- Gli specifici interventi
Gli atti suddetti sono finalizzati alla creazione di un mercato per l’idrogeno, attuando un ecosistema in grado di attrarre investimenti e sviluppare infrastrutture dedicate. Inoltre è prevista la costituzione di una nuova unità di governance, la Rete europea di operatori di rete per l’idrogeno (ENNOH).
In sintesi si prevede che i piani di sviluppo della rete nazionale debbano disciplinare un sistema unico per elettricità, gas e idrogeno; gli stessi vanno ad incidere su quanto stabilito dalla direttiva sulle energie rinnovabili[4].
Di conseguenza il citato pacchetto ha il primario obiettivo di abbattere i costi concernenti l’accesso dei consumatori alle fonti di energia rinnovabile, tramite la drastica riduzione delle tariffe e la diminuzione delle imposte.
- Ulteriori misure
La Commissione ha predisposto una proposta di legge[5] in modo che siano effettivamente realizzati gli abbattimenti delle emissioni di metano.
In particolare l’atto prevede misure con le quali gli Stati membri dovranno necessariamente adottare piani diretti all’attenuazione delle restrizioni.
Tali interventi servono a far si che, come ricordato, le emissioni di gas serra siano abbattute di almeno il 55% entro il 2030 e che, in tal modo, si possa arrivare alla nascita di un continente imparziale entro il 2050. Una risposta potrebbe arrivare dall’attivazione, nell’anno in corso, del gasdotto Nord Stream 2[6], che determinerebbe un abbassamento dei prezzi e porterebbe liquidità al mercato tedesco.
Il predetto metanodotto rappresenta anche un‘importante espediente per la stessa Russia, che sarebbe interessata a presentare il suddetto Nord Stream 2 come una struttura fondamentale per la sicurezza energetica europea. Tutto questo anche in considerazione della probabile eliminazione delle tasse di transito sull’Ucraina; in tal modo la Russia otterrebbe, peraltro, la marginalizzazione politica del predetto paese.
- Le decisioni adottate nel Consiglio dei Ministri del 28 febbraio c.a.
Nella suddetta riunione l’Esecutivo ha affrontato le problematiche innanzi esaminate, anche e soprattutto in considerazione dell’attuale conflitto bellico tra Russia ed Ucraina.
Il decreto affronta varie tematiche tra cui si citano, in particolare:
- un provvedimento di competenza del Ministero della Difesa che contiene una norma abilitante che, dopo una preventiva risoluzione delle Camere, consente alla suddetta amministrazione di adottare un decreto interministeriale per la cessione alle autorità governative dell’Ucraina di mezzi, materiali ed equipaggiamenti militari;
- una seconda parte del testo che si occupa del livello di rischio imprevisto per il normale funzionamento del sistema nazionale di gas naturale. A tal proposito viene autorizzato l’anticipo, anche a scopo preventivo, dell’adozione delle misure di aumento dell’offerta e/o riduzione della domanda di gas previste in casi di emergenza; in particolare la disposizione prevede che, in caso di necessità, sia prevista la diminuzione del consumo di gas delle centrali elettriche oggi attive, attraverso un incremento della produzione da altre fonti, fermo restando il contributo delle energie rinnovabili.
Al riguardo Terna S.p.A. sarà il soggetto gestore della rete di trasmissione nazionale.
- Le possibili soluzioni
Considerato che l’Italia ha un consumo di 70-80 miliardi di metri cubi di gas all’anno e 18 miliardi di metri cubi di stoccaggio, con il 45% del metano proveniente dalla Russia, si rileva quanto segue.
L’attenzione è rivolta, in particolare, sull’Algeria che è cresciuta del 76% nel 2021 fino a poco meno di un terzo dell’import, e sull’Azerbaijan, attraverso il gasdotto Trans Adriatic Pipeline (Tap).
A tal fine si rammenta che è allo studio il raddoppio della capacità del gasdotto fino a 20 miliardi di metri cubi, senza, peraltro, che siano previste ulteriori invertenti di modifica della stessa infrastruttura.
Un altro settore strategico è rappresentato dal gas naturale liquefatto (gnl), proveniente, in particolare, dagli Stati Uniti. In tale contesto l’Italia è dotata di tre impianti (Panigaglia, Rovigo e Livorno); a tal proposito il Ministro della transizione ecologica ha prospettato che l’esigua presenza dei suddetti impianti potrebbe essere superata dal ricorso a specifici terminali galleggianti.
Un’ altra tematica di interesse riguarda le centrali a carbone.
L’intervento governativo è mirato ad aumentare il numero delle medesime centrali (attualmente Fiume Santo e Portoscuso (Sardegna), Brindisi, Torrevaldaliga (Civitavecchia) e Fusina (Venezia)).
A tal proposito l’Esecutivo dovrà valutare come tale azione possa essere conciliata con la transizione ecologica e con l’impegno alla chiusura ed alla trasformazione delle stesse centrali entro l’anno 2025.
Pertanto la predetta operazione contempla il raggiungimento dei seguenti obiettivi:
– una maggiore flessibilità dei consumi di gas;
– l’individuazione di precise regole per il settore termoelettrico;
-l’aumento delle forniture alternative con l’incremento del gas naturale liquefatto dagli Usa;
– un incremento dell’afflusso dei seguenti gasdotti:
- Tap dall’Azerbaijan;
- Trans Mediterranean Pipeline (Transmed) da Algeria e Tunisia;
- Greenstream dalla Libia;
- Gasdotto Algeria Sardegna Italia (Galsi)[7] .
Avv. Marco Natoli.
[1] Serie di proposte per trasformare le politiche dell’UE in materia di clima, energia, trasporti e fiscalità in modo da ridurre le emissioni nette di gas a effetto serra di almeno il 55% entro il 2030 rispetto ai livelli del 1990.
[2] Proposal for a REGULATION OF THE EUROPEAN PARLIAMENT AND OF THE COUNCIL on the internal markets for renewable and natural gases and for hydrogen (recast) COM/2021/804 final.
[3] Proposal for a DIRECTIVE OF THE EUROPEAN PARLIAMENT AND OF THE COUNCIL on common rules for the internal markets in renewable and natural gases and in hydrogen. COM/2021/803 final.
[4] Proposal for a DIRECTIVE OF THE EUROPEAN PARLIAMENT AND OF THE COUNCIL amending Directive (EU) 2018/2001 of the European Parliament and of the Council, Regulation (EU) 2018/1999 of the European Parliament and of the Council and Directive 98/70/EC of the European Parliament and of the Council as regards the promotion of energy from renewable sources, and repealing Council Directive (EU) 2015/652. COM/2021/557 final
[5] Proposal for a REGULATION OF THE EUROPEAN PARLIAMENT AND OF THE COUNCIL on methane emissions reduction in the energy sector and amending Regulation (EU) 2019/942 COM/2021/805 final.
[6] Il Nord Stream 2 è stato completato il 6 settembre 2021 ed è un gasdotto che trasporta il gas naturale dai giacimenti russi alla costa tedesca, si estende per 1230 km sotto il Mar Baltico ed è il più lungo gasdotto del mondo.
[7]Progetto che mira alla realizzazione di un gasdotto destinato all’importazione di gas naturale dall’Algeria all’Italia continentale attraverso la Sardegna.